Si è tenuta sabato 2 dicembre l’ assemblea dei soci del nostro Cav.
Nella sua relazione di apertura, la presidente Maristella Cremonesi ha illustrato le linee d’indirizzo del prossimo anno. La presidente ha innanzitutto sottolineato il cambiamento in atto dell’utenza che viene a bussare alle nostre porte: si tratta in gran parte di donne povere e straniere in cerca di una risposta assistenziale.
Il Consiglio Direttivo del Centro di Aiuto alla Vita di Cassano d’Adda
Tale cambiamento «è in atto da alcuni anni ormai, in tutto il Paese, ma mai come nell’ultimo anno è stata avvertita da noi l’esigenza di fermarci un attimo a riflettere, di parlare tra di noi in Consiglio Direttivo e cercare di capire come possiamo porci dinanzi al mutamento della società, delle richieste, dei comportamenti. Non è più solo un discorso economico.» Il tutto ovviamente senza snaturare l’identità e gli obiettivi dell’associazione.
«Il problema di intercettare le donne e le famiglie italiane che si trovano ad affrontare una gravidanza in un momento particolarmente difficile, c’è. Molto dipende anche dalla scarsa conoscenza che hanno del Cav……….. Diverse mamme si rivolgono a noi quando il bambino ha già 6 mesi o più e quando chiediamo loro: “perché non sei venuta prima?” la risposta è : “non sapevo di voi, me l’ha detto una conoscente incontrata per caso”.»
Farsi conoscere dunque, soprattutto al di fuori di Cassano, nel vasto territorio nel quale il Cav opera che comprende il Trezzese, la Bassa Bergamasca ed alcune località del Cremonese. Ha proseguito la presidente: «Anche se in calo, la presenza di mamme di origine straniera è preponderante ed il rischio della deriva assistenzialistica è reale, inutile negarlo. Tuttavia questa non è la nostra linea, non lo è mai stata. La nostra linea rimane coerente con il bilancio sociale, ormai un po’ datato ma sempre valido: alla mera fornitura di pannolini, noi mettiamo in atto il progetto pannolini, che vuol dire incontri periodici con le donne, che vuol dire stabilire una relazione con le mamme (nel corso della quale a volte emergono problemi ancor più grandi di quelli emersi inizialmente e che portano a modificare ed integrare l’aiuto già messo in campo) che vuol dire fissare con loro piccoli obiettivi da raggiungere, ecc.. »
Insomma, accogliere la mamma e stabilire con lei una relazione innanzitutto, per comprendere meglio quali aiuti concreti mettere in atto, in una logica di progetto non di assistenzialismo, con il fine ultimo di aiutare la mamma a raggiungere l’autonomia.
«Ci affianchiamo con discrezione alla mamma in attesa di un figlio, per percorrere insieme a lei un pezzetto del suo cammino in un momento particolare, difficile, problematico» dice una volontaria al termine dell’assemblea.
La presidente Cremonesi ha poi parlato della necessità di inserire nuove volontarie nell’organico («Servono volontari un pò in tutti i reparti ma in particolare per lo sportello, l’accoglienza e i colloqui») e del potenziamento dell’attività dello sportello («nel primo anno di attività ha avuto 321 contatti tra telefonate e persone che sono venute direttamente.»)
A gennaio prenderà l’avvio il nuovo progetto in rete con altre associazioni cassanesi e i Servizi Sociali Comunali. Si chiama “energiRa – energie che fanno girare la comunità” avrà una durata di due anni ed un investimento stimato in 121.000 euro di cui 85.000 finanziati dalla Fondazione Cariplo. Obiettivo del progetto è quello di alleviare e contrastare la povertà e la vulnerabilità sociale, tramite interventi in grado di intercettare precocemente le persone e le famiglie fragili e favorire la loro riattivazione attraverso misure personalizzate. E’ rivolto a soggetti singoli e famiglie, in particolare a quelle con minori e a quelle al cui interno è presente una donna in gravidanza.
Il progetto prevede anche l’apertura di un magazzino alimenti nel quale raccogliere e distribuire il fresco recuperato dai supermercati cassanesi.
Sempre da gennaio, una studentessa universitaria inizierà il tirocinio curricolare presso la nostra associazione.
Da ultimo un aggiornamento sul progetto “Primula” (l’adozione di tre mamme marchigiane in gravidanza, duramente colpite dagli eventi tellurici): «la raccolta fondi è stata superiore al previsto pertanto l’importo inizialmente pensato per le mamme, 1.800 € a testa più corredino è stato innalzato a 2.800 € a testa, soldi che le mamme hanno già ricevuto. Per Francesca, Alessandra e Sara, si è trattato di un grande aiuto, insperato. Ci hanno ringraziato, commosse. Giro a tutti i soci Cav e sostenitori questi più che sentiti ringraziamenti. Per loro il ritorno alla normalità non è ancora un obiettivo vicino, ma sono persone molto forti e con una motivazione in più per combattere: il loro bambino!»
L’assemblea è proseguita con l’illustrazione del rendiconto finanziario preventivo da parte del tesoriere Gigi Amati, approvato all’unanimità dai presenti.
Il Cav in pillole – estate 2017
Come usuale nelle due settimane centrali di agosto il Cav è rimasto chiuso al pubblico. Per urgenze siamo stati comunque contattabili telefonicamente, via mail, tramite app o su Facebook.
PROGETTO PRIMULA
Le tre mamme marchigiane colpite dagli eventi sismici dello scorso anno ed adottate dal nostro Cav hanno partorito: 2 maschietti ed una femminuccia, splendidi! Mamme e bimbi stanno bene, purtroppo le famiglie si trovano ancora senza casa a distanza di un anno…. Tutte hanno ricevuto un corredino con il necessario per la nascita ed i primi mesi dopo il parto e la somma di 1.800 euro ciascuna. Le mamme sono felicissime dell’aiuto ricevuto e commosse, ci hanno ringraziato più volte. Condividiamo i ringraziamenti con tutti coloro che hanno aderito alla nostra iniziativa ed hanno fatto pervenire il loro contributo. Anzi, a questo proposito, comunichiamo che, essendo le donazioni ricevute, superiori all’importo inizialmente stanziato, abbiamo fatto pervenire a ciascuna mamma un ulteriore importo di 1.000 euro ciascuna.
SERVIZIO SPORTELLO
Dopo l’iniziale rodaggio, il servizio sportello è “decollato”. Tutti i giovedì dalle 11 alle 12 è possibile mettersi in contatto con il nostro Centro per informazioni, appuntamenti, bonus famiglia, ecc.
A partire da metà settembre l’apertura dello sportello è stata anticipata alle 10:30
BANDO DONIAMO ENERGIA: PROGETTO “ENERGIRA – ENERGIE CHE FANNO GIRARE LA COMUNITA’
Abbiamo partecipato in rete con la locale sezione dei Gruppi di Volontariato Vincenziano, l’Associazione Volontari Cassanesi, S’Apre onlus, ACLI, Cooperativa Sociale Dialogica e i Servizi Sociali del comune di Cassano d’Adda al bando Fondazione Cariplo/A2A “Doniamo energia”. Il progetto presentato (“EnerGira – Energie che fanno girare la comunità”) ha superato la prima fase. Ad ottobre sapremo se il progetto è stato ammesso al finanziamento.
BANDO DI CITTA’ METROPOLITANA PER DISMISSIONE BENI DEL CENTRO ASSISTENZA MINORI
Con tale bando la C.M. di Milano intendeva procedere alla donazione a titolo gratuito di beni dichiarati dismessi a seguito della chiusura del Centro Assistenza Minori. Tra questi: indumenti, pannolini, giocattoli, passeggini, ecc.
La richiesta del Cav di Cassano è stata ammessa e così abbiamo potuto ritirare moltissimo materiale, soprattutto indumenti. Per poterli distribuire però si rende prima necessario selezionare ed ordinare tali indumenti in base ad età e stagione e a tal proposito,
Hai 2-3 ore settimanali libere nel mese di settembre? Vieni a darci una mano!
considerata la gran quantità di materiale, cerchiamo persone che ci diano una mano nel mese di settembre. Se qualcuno potesse dare la propria disponibilità per 2-3 ore alla settimana, ci contatti. Grazie.
E’ un freddo giovedì di febbraio, le volontarie allo sportello indossano pesanti piumini, nonostante il riscaldamento a manetta, non c’e verso di scaldarsi. A metà mattina una telefonata: è una mamma incinta, ci chiede un appuntamento, “ho tanto bisogno di aiuto”. Sfoglio l’agenda per verificare se riesco a trovarle un “buco” nei giorni successivi, niente, tutto pieno. Riparto a sfogliare dall’inizio. Nel frattempo, le solite domande di routine: “dove abita?”, “come si chiama?”, “ha altri figli?”, “chi l’ha indirizzata a noi?”, ecc.
Nelle risposte che la donna mi da, colgo qualcosa di strano, il tono è dimesso, la voce a tratti, un sussurro.
Abbandono l’agenda, mi concentro sulla telefonata, dall’altra parte del filo cala il silenzio poi, tutto d’un fiato e senza esitazioni: “voglio abortire!”.
Le fisso l’appuntamento due giorni dopo e avviso l’operatrice di turno, chissà se verrà… l dubbi sono tanti ma alla fine …eccola arrivare!
Inizia così la relazione con Mina (chiamiamola così…), una donna senegalese da diversi anni in Italia, due figli da una precedente relazione ed uno in arrivo. “Quando gli detto di essere incinta mi ha lasciata ed e andato a vivere con un’altra donna, lontano da qui.”
Da un giorno all’altro Mina e i suoi figli si sono trovati da soli, senza soldi per pagare l’affitto, le bollette, per mangiare. Il padrone di casa le ha lasciato un po” di tempo per trovare una sistemazione, alcuni amici le danno un pò di cibo.
“Voglio abortire… Ho saputo che voi aiutate le donne incinte.” dice all’operatrice che l’accoglie.
Le viene spiegato che siamo, cosa facciamo, “si, noi aiutiamo le donne in gravidanza, ma non ad abortire”.
E allora, come potete aiutarmi?
Cerchiamo di spiegarci, Mina fa molte domande. E’ poco informata, non è al corrente degli aiuti che la Regione e lo Stato forniscono alle donne in gravidanza e che si aggiungono a quelli che offriamo noi. Il suo stato d’animo a poco a poco cambia, un lume di speranza fa capolino nella sua disperazione: “davvero voi fareste questo per me?”. “Devo decidere subito?”.
No, può prendersi il tempo che vuole. Noi siamo sempre qui. Torna una settimana dopo, dalla borsa estrae il certificato di gravidanza rilasciato dal consultorio, “serve questo per il bonus famiglia, giusto?”.
Di storie simili a quella di Mina, storie di abbandono e solitudine, ne abbiamo raccolte più d’una nel corso del 2016, e non solo tra le donne di origine straniera. Di sicuro tale evento di per sé traumatico, ha effetti devastanti nelle famiglie di immigrati in quanto queste ultime non possono godere di alcun minino supporto da parte della famiglia di origine, generalmente rimasta nel paese di provenienza.
Con le mamme percorriamo un pezzo di strada, operando in termini di accoglienza ed ascolto ma anche di sostegno concreto.
Nel 2016 infatti abbiamo gestito 275 progetti a favore di 169 bambini. Altri 157 bambini hanno potuto beneficiare della distribuzione di indumenti. In totale gli accessi al guardaroba sono stati 623 per un totale di oltre 2.800 cambi distribuiti. Abbiamo accolto 251 mamme la maggior parte straniera, di cui 46 in gravidanza. Rispetto all’anno precedente, si presenta in incremento il numero di mamme italiane.
Tramite i progetti abbiamo consegnato 285 confezioni di latte per neonati, 1.651 pacchi di pannolini, 225 borse di alimenti per lo svezzamento e l’infanzia, 36 corredini.
Un’operatrice consegna i pannolini
Si mostrano in diminuzione i progetti economici in seguito ai bonus regionali e statali a cui hanno potuto accedere le mamme. Diminuite sono anche le confezioni di latte per neonati grazie al proseguimento della campagna di informazione sull’allattamento al seno che dallo scorso anno è affidata ad un’ostetrica (anch’essa volontaria), la quale inoltre distribuisce i corredini alle mamme prossime al parto.
In alcuni casi gli aiuti forniti sono stati sufficienti alle mamme per uscire dalla temporanea situazione di bisogno in altri invece, abbiamo dovuto attivarci per creare attorno a loro una “rete” di sostegno che potesse supportarle in misura maggiore e più a lungo.
Dal “Portavoce” – bollettino delle parrocchie di Cassano d’Adda – ed. marzo 2017
Volontari al Cav: “una scelta di Vita” (video).
E noi guardiamo alla Vita con gioia, entusiasmo e passione.
La stessa gioia, entusiasmo e passione che mettiamo nel nostro volontariato.
Volti sorridenti giovedì 17 dicembre al Centro Civico in occasione della presentazione di un breve video (guarda estratto) che racconta il progetto “Cittadinanza Generattiva”.
Alla presenza dei rappresentanti delle associazioni, dei volontari e delle figure professionali che hanno lavorato al progetto, di mons. Fusar Imperatore parroco di San Zeno, e di un discreto numero di cittadini, Marina Coppo – responsabile del progetto – ha introdotto il video con una breve relazione finale a cui ha fatto seguito l’assessore alle politiche sociali e giovanili Arianna Moreschi.
Nell’esprimere a titolo personale e dell’Amministrazione la sua soddisfazione per l’ottimo risultato ottenuto ed aver ringraziato tutti coloro che hanno contribuito al buon esito del progetto, la Moreschi auspica anche per il futuro una proficua collaborazione tra le associazioni del Territorio ed i Servizi Comunali.
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